Volvér

(Quella che a volte provo è una specie di malinconia struggente, o forse persino meno. Un dolore sottile e dolce, lieve come il dolore che si prova a vedere i ragazzi vivere le complicazioni della loro adolescenza, sapendo che la nostra è stata diversa, e quanto l’avremmo voluta diversa. Eppure no, è meno ancora. E’ un rimpianto privo di rimproveri se non contro il tempo che è passato, le opportunità che non ho avuto e non ho saputo, contro l’amore che non ho saputo dare e la differenza che non ho saputo fare. E’ il vago gusto amaro di fare un pensiero che quasi non è che un augurio: che siano felici, che i loro sorrisi non si spengano nella notte e che la vita regali loro, ogni tanto, qualche briciola di luce, quello che basta perché i loro cuori vivano ancora, seppur non sazi. Il gusto amaro che si prova a desiderare di sapere se qualcuno l’ha fatto, questo pensiero, anche per noi. E di sapere che non lo sapremo mai.

Passerà il tempo e i chilometri si faranno anni, gli anni oceani, gli amori dimenticati, le amicizie fotografie ingiallite, le loro voci ricordi, i ricordi confusi, per poi diventare meno ancora: malinconia, solo malinconia infinita. Ma così lieve da sollevarsi al primo refolo di vento, e se siamo fortunati, portarci via con sé.)

 

Vuelvo al sur

Volvérultima modifica: 2016-05-05T15:16:18+02:00da lab79
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