Senza sorprese

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Lo dovevo a me stesso. Ricordare il me stesso di tanti anni fa, e insieme a lui sussurrare questa canzone nel buio della nebbia di dicembre, che a questa latitudine tutto copre, nasconde eppure non consola. Lo dovevo a me stesso, e lo ricordo solo ora. E ora come allora, queste parole fluiscono dalla mia memoria traditrice, che però almeno queste parole le ricorda ancora.

E allora le canto senza vergogna, alle 05:20 di una domenica mattina, mentre tutto dorme.

Deluso di averle fatte diventare vere.

Scusami.