Mi scopro fragile e spaventato dall’alba di un nuovo cambiamento. Stanco, persino. E di certo desideroso di avere una piccola gioia qualunque, egoistica forse. Ma la soddisfazione di poter rubare anch’io una mela dall’albero della vita, e mangiarla di nascosto dietro la siepe: un furto infantile che mi riempia la pancia, mi riporti il sorriso. E intanto mi lascio scivolare il tempo addosso, e non dovrei. Dovrei fare piani, progetti, contare e mettere in fila numeri, e non lo faccio perché ho paura dei risultati. Perché ho paura della crudeltà della matematica.
Eppure dovrò pur affrontare il futuro che mi si para innanzi: e smontarlo un pezzo per volta, e con quel pezzo costruirmi una casa per me.
duemilaeventunoultima modifica: 2022-01-02T06:04:11+01:00da
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… le cose accadono, e più andiamo avanti, più succedono quando meno ce lo aspettiamo. Nel frattempo costruisci la tua casa con quello che più ti piace e ti fa stare bene… sarà tutto più bello 🙂
Costruire…ecco il verbo che più amo. E a cui mi è costato tanto, dover rinunciare, fin qui.